“In questi ultimi anni si assiste in Romagna ad un rilancio concreto del settore: società private sono impegnate con importanti investimenti. Lo scalo di Rimini è già ripartito da tempo con una gestione accorta che sta portando i primi importanti risultati; quello di Forlì dovrebbe riaprire nella primavera del 2020, sempre grazie a investimenti privati. Già il fatto che investitori privati si siamo impegnati in un settore così difficile è un segnale positivo di intraprendenza e di fiducia nelle potenzialità del territorio. L’auspicio è che si possa ipotizzare un piano romagnolo che metta in relazione i due scali per aumentarne le potenzialità, nel rispetto delle singole autonomie, e che porti beneficio al territorio. Il tutto guardando anche allo scalo bolognese che sta attraversando un periodo di crescita ma che non può essere l’unico hub in grado di servire il territorio romagnolo".
Sono le parole che si possono leggere nel Manifesto per la Città Romagna, messo a punto da Confindustria Romagna e dalle altre Associazioni che lo sottoscrissero sul finire del 2019.
Parole datate, ma che mantengono intatto il loro valore e che, al di là delle singole posizioni espresse in conferenza stampa ieri, Confindustria Romagna intende ribadire e rilanciare.
L'associazione è grata agli imprenditori, peraltro associati con le loro imprese, per gli investimenti che hanno compiuto su due strutture aeroportuali, peraltro associate, che rappresentano asset importanti per la Romagna. Un'analisi, quella contenuta nel Manifesto, che mantiene intatta la sua validità, anche in relazione ai rapporti con l’aeroporto di Bologna.
“Continueremo a lavorare con la Regione - afferma il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi - per un tavolo comune in cui impostare una strategia romagnola che coinvolga tutte le province, rispettando le specializzazioni di ogni scalo. Avere due aeroporti in Romagna è testimonianza di vitalità e dinamismo industriale, e faremo di tutto per creare le sinergie ad ogni livello”.
“Sono infrastrutture che, se adeguatamente messe a sistema con lungimiranza e coordinate a livello regionale, potranno aiutare il territorio a fare quel salto di qualità nelle connessioni che deve riguardare tutti gli asset viari - alta velocità, strade, porto - aggiunge il vicepresidente delegato alle infrastrutture e agli aeroporti, Alessandro Pesaresi - Dopo il lavoro iniziato l'estate scorsa sullo scalo riminese, intendiamo facilitare e incentivare il dialogo tra gli amministratori delegati dei due aeroporti, con l'obiettivo di una crescita armoniosa ed equilibrata dei due scali. Le premesse ci sono tutte per conseguire l'obiettivo, a partire da capacità imprenditoriali di prim'ordine".